La mostra internazionale collettiva Lost People nasce da un’idea curatoriale di Rossana Calbi, fondatrice dell’associazione Strange Opera, sviluppata sul piano internazionale in collaborazione con la storiaca dell’arte Costanza Tagliaferri.
Sfidando gli artisti con un supporto unico ma inusuale: il vinile di un 33 giri, il progetto collettivo chiama gli artisti a riflettere sui temi del viaggio e solitudine, incontro e scoperta. Senza imposizioni su tecnica o soggetto, il vinile diventa una tela bianca su cui raccontare una storia con il linguaggio del proprio sentire personale. E così ritratti, forme astratte e colori figli di stili, nazionalità e vissuti diversi s’incontrano sulle tracce di vinili dimenticati per discutere i temi del viaggio, scoperta, solitudine e soprattutto identità. Se il supporto è uguale per tutti, le linee del disco vinile sono uniche e si perdono nelle diverse interpretazioni degli artisti sull’individuo in un mondo in cui le differenze sono una possibilità d’incontro e cambiamento più che un muro che ci definisce come esseri finiti.


L’ecletticità degli artisti si rispecchia anche nel carattere itinerante della mostra. Presentata per la prima volta al Beu-Beu Festival il 18 agosto 2018, la collettiva ha riunito 27 artisti di nazionalità e tecniche diverse tra le mura dell’Abbazia di San Pietro di Badia a Ruoti. Nell’abbazia quattrocentesca, custodita nelle bellissime campagne toscane, la contemporaneità dei temi di Lost People si mischia con la tradizione italiana, suggerendo una giocosa e creativa interpretazione di come mescolare il cambiamento tipico dei nostri giorni con le memorie di una terra secolare come la Toscana. 

Per la seconda tappa, la collettiva internazionale approda a Milano grazie alla collaborazione con Art Nomade Milan. Nella galleria emergente Looking for Art con una nuova opera inedita dell’artista Marco About, la mostra esalta i temi del viaggio, incontro e solitudine nella sistematica routine milanese. Una città che non si ferma mai, in cui il susseguirsi degli eventi scorre senza aspettare nessuno. Il viaggio, la solitudine e l’incontro rimandano alla frenesia del mondo contemporaneo, tra incontri spesso fugaci e consegne sempre troppo imminenti, ricordando però che l’individuo ha sempre uno spazio in cui fermarsi per condividere ed esprimere la propria individualità.

Per la sua ultima tappa l’artista Giles Barwick (UK) ha realizzato due nuovi progetti inediti per rendere omaggio alla tappa pugliese. Continuando la collaborazione con Art Nomade Milan, la mostra approda in uno dei borghi più belli d’Italia grazie al supporto di Viviana Cazzato. Tra le mura del Palazzo Rivolo, la mostra questa volta rende omaggio una terra che fa dell’accoglienza e dell’incontro il suo elemento chiave. Forte delle sue tradizioni e memorie, Specchia arricchisce la contemporaneità dei temi della mostra con un nuovo entusiasmo per il cambiamento non in senso di progresso, ma come incontro tra le sfumature di vecchie e nuove trazioni.

La collettiva internazionale si sta ora preparando per una nuova tappa nella capitale. Ospitata da Up Progressive Factory grazie a Marta di Maglio, la mostra verrà allestita con il supporto della


ciclofficina Bike Block per promuovere una città nuova, multiculturale e attenta all’ambiente, preservando non solo la tradizione italiana ma anche le influenze globali che si intrecciano ogni giorno più in profondità con le nostre tradizioni. Per questo per la prima volta verrà presentata l’opera inedita di e Makiko Sugawa, artista giapponese che usa descrivere la meccanica unita alla delicatezza. Così, nomade ed eclettica, Lost People offre una chiave per interpretare il mondo di oggi attraverso gli occhi di artisti con vissuti diversi, ricordando che l’unicità dell’individuo è sterile senza il dialogo con la diversità.