Intervista a William Tucci
Prendere ispirazione dalla vita reale per trasformare la semplicità del quotidiano in arte, ma senza tradirne la profondità semantica: se conoscete William Tucci sapete già che ciò è possibile, noi intanto lo abbiamo intervistato per voi qui ad Up – Urban Prospective Factory.
Ciao William! Se ti chiedessimo di presentarti cosa ci diresti?
Ciao! Mi chiamo William Tucci e sono un tatuatore di Roma. Il mio stile è realistico, in bianco e nero, molto vicino alla ritrattistica e alla fotografia. Dipingo ad olio ma nel corso del tempo mi sono aperto anche allo stencil e all’acrilico: disegno sketch a penna che completo poi con dettagli in acrilico.
Abbiamo ammirato le tue opere per la mostra collettiva “Red Thread” sul tema dell’amore [5-27 febbraio 2021 presso Up – Urban Prospective Factory, ndr]: cosa ci dici a riguardo?
Si tratta di illustrazioni realistiche che ben esemplificano il mio stile: i soggetti sono tratti da fotografie da me scattate o da scene osservate dal vivo, ma può capitare anche che cerchi o crei direttamente un’immagine che descriva bene quella determinata situazione del quotidiano. Il taglio che cerco di dare è comunque fotografico. Queste illustrazioni in particolare raffigurano sfaccettature varie dell’amore, distanti dai cliché convenzionali che questo termine evoca: due anziani seduti su una panchina, il sorriso di un bambino, il papà che insegna ad andare in bici al figlio e una ragazza che si abbraccia, immagine dell’amore per sé stessi, conditio sine qua non per qualunque altro sentimento.
Dunque delle immagini che si prestano bene anche ad un’interpretazione soggettiva.
Esatto, al di là dell’immagine in sé, ciascuno può rivedere esperienze personali in ciò che è raffigurato, motivo per cui tendo a non corredare di troppe spiegazioni le mie opere. Credo nella libertà dell’osservatore perché è un elemento fondamentale dell’arte del tatuare: possiamo avere entrambi lo stesso tatuaggio ma per ognuno di noi esso ha un significato proprio e diverso.
E dello sfondo invece cosa puoi dirci?
Lo sfondo di tali illustrazioni, realistiche, è un collage di poesie e brani di articoli di giornale: amo queste tipologie testuali e da buon frequentatore dei mercatini dell’usato ho sviluppato l’idea di poter arricchire l’opera di altri elementi che ne integrino il significato. Sono dunque testi legati all’opera, da me personalmente assemblati e non uniti in maniera casuale.
Grazie davvero, e buon proseguimento!
A voi, alla prossima mostra!
Intervista di Luigi Costigliola – luigicostigliola@yahoo.it